L’empatia tra paziente e dentista: perché è importante?

Spesso si sente citare il termine “empatia” quando si tratta del comportamento che dovrebbe tenere l’odontoiatra riguardo ai propri pazienti. In questo articolo vedremo in cosa consiste il rapporto ematico che si crea durante la cura e perché esso è importante.

 

Definizione di empatia

Ci sono due definizioni che di fatto si integrano: il primo significato è la “capacità di porsi in maniera immediata nello stato d’animo o nella situazione di un’altra persona”; il secondo, è la “capacità di coinvolgere emotivamente il fruitore con un messaggio in cui lo stesso è portato a immedesimarsi”.

Cosa deve fare il dentista per essere empatico 

L’approccio fondamentale da avere è quello di “porsi in maniera immediata nello stato d’animo” del paziente, venuto da noi perché ha fiducia in noi.

Il paziente ha un problema e noi, mediante l’empatia dobbiamo far diventare nostro il suo problema mantenendo però un sano distacco.

Ovviamente questo deve accadere “…con nessuna o scarsa partecipazione emotiva”. È chiaro: essere professionisti significa addossarsi il problema senza lasciarsi schiacciare dal peso emotivo che ne sopporta.

 

La relazione con il paziente

L’empatia tra paziente e dentista: perché è importante? La relazione con il paziente infatti deve essere considerata un vero e proprio momento di cura che insieme all’empatia deve avvalersi di opportune competenze comunicative: si possono apprendere, possono essere replicabili e pongono le basi per la creazione di climi empatici e alleanze terapeutiche.

Questo impegno deve essere preso seriamente dagli studi odontoiatrici per poter acquisire il punto di vista del paziente nelle sue paure e nelle sue aspettative. Senza l’empatia il lavoro dell’odontoiatra si ridurrebbe soltanto ad un mero “mestiere”.

 

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