L'uso del ciuccio può creare problemi

L’uso del ciuccio può creare problemi a denti e bocca. Se correttamente gestito può risultare un valido aiuto.
E’ noto infatti il suo utilizzo quando il neonato ha difficoltà ad addormentarsi, molto utile come rassicurazione quando mamma non c’è o quando il piccolo soffre di colichette.

Occorre non usarlo a sproposito, per esempio cercando di zittire il bimbo senza voler comprendere le motivazioni vere del suo disagio o per farlo dormire.

Si tratta in questo caso di una patologia che si sta diffondendo tra i bambini piccoli. Quello che ne favorisce la comparsa è il fatto di lasciare al bambino il ciuccio o il biberon contenente latte o bevande dolci quali camomilla, tè o succhi di frutta, con l’intento di farlo rilassare per tutta la notte.

Quando è corretto togliere il ciuccio?
L’uso del ciuccio può creare problemi se i bambini che continuano ad usare il ciuccio dopo i 4 anni hanno maggiori problemi di malocclusione dentaria: risulta opportuno quindi ridurne l’utilizzo dai 18 mesi ed eliminarlo definitivamente tra i due ed i tre anni.
Nei primissimi anni di vita le ossa facciali si sviluppano molto: dare un input sbagliato può causare danni futuri.

Meglio dito o ciuccio?
Peggio del ciuccio è il pollice, perché il ciuccio lo si può togliere, il dito… difficilmente!

Quale ciuccio scegliere? A ciliegia o anatomico? Di caucciù o al silicone?
In commercio ci sono tantissimi tipi di ciucci. Il ciuccio anatomico, cioè a forma di goccia, schiacciata e ricurva verso l’alto, è disegnato per adattarsi meglio alla forma del palato del bambino, mentre quello a ciliegia, di forma rotonda somigliante al capezzolo della mamma, rischia, a lungo andare, di compromettere lo sviluppo del palato e delle arcate dentarie.
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